Area di ricerca: COLLANA
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1. | € 46,00 | EAN-13: 9788820419844 Claudio Maddalena Sanità , amministrazione e cura. La ricerca della salute a Padova tra pubblico e privato (sec. XV-XX)
Edizione: | Franco Angeli, 2013 | Collana: | Storia urbana e del territorio | Tempi di rifornimento | Indicativamente procurabile in 10-12 giorni lavorativi | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 46,00 | Descrizione | Gli studi che qui presentiamo sono il frutto di un progetto di ricerca che ha avuto come obiettivo principale la collaborazione fra competenze diverse, dalla storia della medicina a quella degli enti assistenziali. Questo dialogo ha focalizzato la propria attenzione sul profilo istituzionale e finanziario dell'ospedale di Padova, dalla fondazione tardomedievale alla realtà odierna, e, nello stesso tempo, su una serie di figure e momenti che hanno caratterizzato lo sviluppo delle conoscenze mediche e delle prassi terapeutiche più significativamente legate alla tradizione patavina.
I saggi non hanno la presunzione di esaurire la storia della salute a Padova né di fornire un compendio integrale di tutti i personaggi che ne sono stati i protagonisti, ma si propongono di tracciare, attraverso il profilo di istituzioni e personalità , una panoramica articolata delle forme, modalità e strumenti tramite i quali è stata perseguita, nel corso di diversi secoli, la ricerca della salute nel contesto assistenziale e scientifico patavino.
Claudio Maddalena, già assegnista di ricerca, collabora con il Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell'Antichità dell'Università degli Studi di Padova. Si occupa di storia della fiscalità , storia politica e storia degli enti assistenziali tra XVII e XVIII secolo.
Maurizio Rippa Bonati insegna Storia della medicina presso l'Università degli Studi di Padova. Ha dedicato le proprie ricerche alla storia della medicina in età moderna, con particolare attenzione per la tradizione medica patavina.
Giovanni Silvano insegna Storia sociale presso l'Università degli Studi di Padova. Nella sua attività di ricerca si è occupato di storia del pensiero politico rinascimentale, storia della fiscalità e storia del welfare state dall'età preindustriale a quella contemporanea. | Aggiungi al Carrello |
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2. | € 25,00 | EAN-13: 9788856845594 Simona Boscani Leoni La Chiesa dal "basso". Organizzazioni, interazioni e pratiche nel contesto parrocchiale alpino alla fine del medioevo
Edizione: | Franco Angeli, 2012 | Collana: | Storia urbana e del territorio | Tempi di rifornimento | Indicativamente procurabile in 10-12 giorni lavorativi | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 25,00 | Descrizione | A partire dal XIV secolo una serie di profondi cambiamenti trasforma l'impostazione e le forme dell'assistenza spirituale al populus cristiano, toccando non solo l'universo urbano, ma anche quello periferico, rurale e montano, al sud e al nord delle Alpi. Fra gli impulsi decisivi spicca la forte domanda "dal basso" di strutture e di personale decentrato, in grado di offrire le condizioni adatte per l'esercizio delle pratiche rituali, assistenziali e di preghiera: agli occhi dei fedeli, come a quelli dei chierici, si impone la concezione della parrocchia di villaggio come quadro organizzativo e come spazio privilegiato della vita religiosa - concezione destinata a perdurare per l'intera età moderna.
L'approccio adottato dalla recente storiografia del sud delle Alpi ha considerato principalmente le trasformazioni nel sistema di amministrazione della cura d'anime, con le sue implicazioni istituzionali, religiose, sociali ed economiche, mentre nella ricerca in ambito germanofono si è posto soprattutto l'accento sulla fondazione di cappellanie e benefici curati come espressione del principio organizzativo comunitario e sul ruolo dell'"uomo comune" nei mutamenti delle pratiche e delle esigenze spirituali.
Il volume raccoglie interventi che accostano le due impostazioni, riuscendo in questo modo a gettare nuova luce su molti aspetti del fenomeno e sull'ampiezza delle sue ripercussioni sul mondo premoderno. In questo senso, le aree alpine e prealpine possono rappresentare un terreno privilegiato di incontro.
Simona Boscani Leoni ha studiato a Bologna e Parigi. È attualmente ricercatrice in Storia moderna presso l'Università di Heidelberg. Ha pubblicato: Essor et fonctions des images religieuses dans les Alpes. L'exemple de l'ancien diocèse de Coire, 1150-1530 ca. (Berna, 2008), e ha curato: Scienza - montagna - ideologie. Johann Jakob Scheuchzer (1672-1733) e la ricerca naturalistica in epoca moderna (Basilea, 2010).
Paolo Ostinelli è archivista presso l'Archivio di Stato del Canton Ticino a Bellinzona e libero docente di Storia medievale presso l'Università di Zurigo. Ha pubblicato: Il governo delle anime. Strutture ecclesiastiche nel Bellinzonese e nelle Valli ambrosiane, XIV-XV secolo (Locarno, 1998); Le suppliche alla Sacra Penitenzieria Apostolica provenienti dalla diocesi di Como, 1438-1484 (Milano, 2003). | Aggiungi al Carrello |
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3. | € 30,00 | EAN-13: 9788820401436 Antonio Lazzarini Il Veneto delle periferie. Secoli XVIII e XIX
Edizione: | Franco Angeli, 2012 | Collana: | Storia urbana e del territorio | Tempi di rifornimento | Indicativamente procurabile in 10-12 giorni lavorativi | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 30,00 | Descrizione | Periferie: subregioni considerate remote e marginali negli ambienti cittadini, ma che risultano spesso tutt'altro che isolate ed anzi fortemente interrelate col resto della regione.
La storia delle periferie venete è anche storia delle città e di Venezia in particolare. Da un lato i suoi abitanti, prima ancora di acquisire le terre più fertili e di piantarvi l'economia di villa, risalirono le vallate alpine alla ricerca di risorse minerarie e di legna da fuoco e legname da costruzione, attivando le risorse della montagna e instaurando intense correnti di traffico lungo le vie fluviali; dall'altro molti abitanti della montagna scesero nella città lagunare per trovarvi lavoro, esercitandovi i più vari mestieri ed anche attività imprenditoriali di rilievo, particolarmente nel campo del legname.
Altri veneziani investirono nell'acquisto di vaste aree paludose, terre strappate all'Adriatico dai sedimenti portati dal Po lungo i rami di foce del suo vasto Delta, ancora paludose e semisommerse, poste in vendita dallo Stato come "onde di mare" man mano che affioravano. Qui, nonostante i molti insuccessi, non mancò chi ottenne risultati significativi con la bonifica e l'organizzazione del territorio, la creazione dei primi insediamenti umani, la diffusione su vasta scala di una coltura per eccellenza "capitalistica" come il riso: non senza aprire la strada a questioni ambientali di grande rilievo, altrettanto gravi di quelle indotte in montagna dai processi di diboscamento conseguenti a prelievi eccessivi nei boschi.
Antonio Lazzarini insegna Storia contemporanea all'Università degli Studi di Padova. Oggetto principale delle sue ricerche è la storia dell'area veneta nei suoi aspetti economici, sociali, demografici e ambientali. Con FrancoAngeli ha pubblicato: Contadini e agricoltura. L'inchiesta Jacini nel Veneto (1983); Fra tradizione e innovazione. Studi su agricoltura e società rurale nel Veneto dell'Ottocento (1998); Diboscamento montano e politiche territoriali. Alpi e Appennini dal Settecento al Duemila (2002); Boschi e politiche forestali. Venezia e Veneto fra Sette e Ottocento (2009). | Aggiungi al Carrello |
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4. | € 38,00 | EAN-13: 9788856838596 Flavia Luise Cultura storica antiquaria, politica e società in Italia nell'età moderna
Edizione: | Franco Angeli, 2012 | Collana: | Storia urbana e del territorio | Tempi di rifornimento | Indicativamente procurabile in 10-12 giorni lavorativi | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 38,00 | Descrizione | Questo volume raccoglie contributi innovativi sulla vitalità culturale, sociale e politica dell'antiquaria settecentesca, che seppe intrecciare al suo interno filosofia e storia della natura, storia dell'antichità (lingue, leggi e costumi), filologia, archeologia e antropologia. Le rivisitazioni e le reinvenzioni dell'antico animano programmi politici, modelli di virtù civile, progetti di riforme giuridiche, risvegli devozionali, orgogli municipali.
Diversi e molteplici le fonti, gli approcci, i percorsi disciplinari: la cartografia, la storia dell'editoria e del collezionismo, la storia della Chiesa, l'etimologia, la numismatica, i diari di viaggio e le carte dei registri di polizia. Diversi i momenti e gli spazi indagati: la passione per l'antico mostra in questi saggi tutta la sua pregnanza di snodo cruciale della storia politica e culturale dell'Italia moderna.
Flavia Luise è professore aggregato della cattedra di Storia Moderna del Dipartimento di Discipline storiche Ettore Lepore dell'Università di Napoli Federico II. I suoi principali temi di ricerca sono la storia della famiglia e della feudalità , la cultura e la sociabilità nel XVIII secolo, la circolazione libraria nel Regno di Napoli in età moderna. Ha pubblicato Librai-editori a Napoli nel XVIII secolo. Michele e Gabriele Stasi e il circolo filangieriano , Napoli, 2001 e I d'Avalos. Una grande famiglia aristocratica a Napoli nel Settecento , Napoli, 2006. | Aggiungi al Carrello |
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5. | € 28,00 | EAN-13: 9788820409814 Luciano Maffi Natura docens. I vignaioli e sviluppo economico dell'Oltrepò Pavese nel XIX secolo
Edizione: | Franco Angeli, 2012 | Collana: | Storia urbana e del territorio | Tempi di rifornimento | Indicativamente procurabile in 10-12 giorni lavorativi | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 28,00 | Descrizione | Il volume si occupa delle vicende storico economiche di vignaioli, di imprenditori agricoli e di cultori di agronomia nell'Oltrepò Pavese, in relazione ai progressi scientifici e alle novità tecniche che caratterizzarono la viticoltura e l'enologia del XIX secolo. Questi attori dello sviluppo ebbero ruolo di innovatori in un periodo che presentava numerose complessità nel settore preso in considerazione: dall'irrazionalità degli impianti e dei metodi di trasformazione alla comparsa delle crittogame e della fillossera. Un processo che permise di affrancarsi da metodi di produzione arcaici e procedure empiriche, in cui ebbe una funzione rilevante anche l'istruzione agraria con la diffusione di conoscenze e competenze specifiche.
L'innovazione si relazionò alle persistenti criticità e ai cambiamenti politico-amministrativi, nonché alle resistenze che molti avvertivano nei confronti di una modernità all'inizio valutata con sospetto ma successivamente inseguita dalla generalità degli operatori. Questo agire si inserisce pienamente nelle dinamiche che caratterizzano le relazioni tra uomo e ambiente in cui il secondo può esercitare un condizionamento sulle attività umane, mentre il primo dispone di tali capacità di modificazione del territorio da consentirci di leggere in filigrana nel paesaggio viticolo la storia sociale ed economica di un comune, di una valle, di un comprensorio. In fin dei conti la morfologia dell'Oltrepò vitato odierno altro non è che il portato del paziente, incessante lavoro di impianto, espianto o variazione di assetto dei vigneti nel corso dell'ultimo secolo e mezzo.
Luciano Maffi svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Economia e Management dell'Università degli Studi di Brescia, dove è titolare di un assegno, cofinanziato dalla Regione Lombardia, sul seguente progetto: Sapori tradizionali per il consumatore globale. I prodotti tipici dell'agroalimentare lombardo nello scenario globalizzato . Collabora, inoltre, con il Dipartimento di Scienze storiche e filologiche dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Si occupa di storia sociale ed economica, con particolare attenzione al territorio e alle economie locali. Recentemente ha pubblicato Storia di un territorio rurale. Vigne e vini nell'Oltrepò Pavese. Ambiente, società , economia (FrancoAngeli 2010). | Aggiungi al Carrello |
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6. | € 25,00 | EAN-13: 9788856849431 Lidia Piccioni Città e dintorni. Trasformazioni e identità in età contemporanea: Roma a confronto
Edizione: | Franco Angeli, 2012 | Collana: | Storia urbana e del territorio | Tempi di rifornimento | Indicativamente procurabile in 10-12 giorni lavorativi | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 25,00 | Descrizione | Sotto osservazione oggi, più che mai, il rapporto tra le città e il loro territorio di riferimento: un rapporto da sempre non lineare, insieme intenso e conflittuale, che dal XIX secolo tende progressivamente a sbilanciarsi in un'unica direzione, sopraffatto dalle esigenze del polo primario.
Qui si è provato ad osservare tale relazione dal punto di vista del più "debole", ponendosi la domanda di cosa abbia significato, in età contemporanea, essere i "dintorni" di un grande centro urbano in espansione per società locali già presenti e attive storicamente e, comunque, per un territorio da tempo abitato.
Fuoco dell'analisi è Roma, ma nel confronto con altri modelli urbani, sia italiani (Torino, Milano, Napoli) che europei (Parigi, Londra, Berlino, Vienna, Madrid). Confronto da cui emerge in evidenza tutta la singolarità del suo caso: una prerogativa, questa, sempre evocata parlando di Roma, ma che la lente della ricerca e l'esempio di altre realtà coeve sostanziano. Offrendo anche spunti di riflessione per dare senso e forma al futuro.
Lidia Piccioni è docente di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Storia, Culture, Religioni della "Sapienza" Università di Roma. Studiosa della società urbana e delle trasformazioni del territorio tra Ottocento e Novecento, con particolare attenzione alla città di Roma, su questi temi ha pubblicato numerosi lavori tra cui le monografie: San Lorenzo. Un quartiere romano durante il fascismo , Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1984 (ristampa 2002); I Castelli romani. Identità e rapporto con Roma dal 1870 a oggi , Laterza, Roma-Bari 1993. Per FrancoAngeli ha ideato e dirige, dal 2006, il progetto editoriale: "Un laboratorio di storia urbana: le molte identità di Roma nel Novecento". | Aggiungi al Carrello |
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7. | € 17,00 | EAN-13: 9788856849905 Rassegna gallaratese di storia e d'arte Comunicare i beni archeologici
Edizione: | Franco Angeli, 2012 | Collana: | Storia urbana e del territorio | Tempi di rifornimento | Indicativamente procurabile in 10-12 giorni lavorativi | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 17,00 | Descrizione | Il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (art. 2 comma 4) stabilisce ch e i beni del patrimonio culturale di appartenenza pubblica sono destinati alla fruizione della collettività . Interrogarsi intorno agli strumenti e alle tecniche per la fruizione del patrimonio significa operare processi di valorizzazione; questa infatti consiste, tra l'altro, nel promuovere la conoscenza del patrimonio culturale e nell'assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica del patrimonio stesso. Musei, raccolte museali, aree e parchi archeologici pongono oggi il tema della fruizione in maniera complessa e diversificata.
Da una parte occorre ottimizzare l'impiego di mezzi e sistemi di comunicazione, sempre più raffinati, alle molteplici esigenze di un'utenza ampia e variegata, dall'altra trovare la miglior compatibilità tra le istanze di conservazione dei beni e le esigenze dell'utenza. Il volume raccoglie gli atti della Giornata di Studi intitolata "Comunicare i Beni Archeologici" tenutasi a Gallarate nel marzo del 2010 durante la quale funzionari degli enti di tutela e gestione del patrimonio, operatori museali, professionisti e ricercatori hanno messo a confronto le proprie esperienze per la fruizione dei beni archeologici con il comune obiettivo di una sempre più efficace trasmissione della conoscenza del patrimonio.
Scritti di : Monica Abbiati, Pietro Cafaro, Rossana Cardani, Marina De Marchi, Elisabetta Franchi, Angela Guglielmetti, Paolo Lampugnani, Valeria Mariotti, Serena Massa, Silvia Melis, Piermichele Miano, Matteo Scaltritti.
Matteo Scaltritti è architetto, dottore di ricerca in "Programmazione, Manutenzione e Riqualificazione dei Sistemi edilizi ed urbani". È professore a contratto di tecnologia dell'architettura presso il Politecnico di Milano e assegnista di ricerca sui temi della tecnologia del recupero edilizio. Svolge attività professionale e di ricerca nell'ambito della conservazione e valorizzazione dei Beni Culturali con una particolare attenzione ai contesti archeologici. È presidente della Società Gallaratese per gli studi Patri, di cui è stato anche direttore del Museo, e consigliere della Associazione Ricerche Fortificazioni Altomedievali. È autore di diverse pubblicazioni. | Aggiungi al Carrello |
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8. | € 23,00 | EAN-13: 9788856822557 Gian Paolo Treccani Aree archeologiche e centri storici. Costituzione dei Parchi archeologici e processi di trasformazione urbana
Edizione: | Franco Angeli, 2011 | Collana: | Storia urbana e del territorio | Tempi di rifornimento | Indicativamente procurabile in 10-12 giorni lavorativi | Info disponibilità | Rifornimento in corso | Prezzo di acquisto | € 23,00 | Descrizione | L'origine di Parchi archeologici urbani e l'impatto che questi siti ebbero sul tessuto edilizio e urbanistico di cinque importanti città italiane (Verona, Brescia, Roma, Benevento e Catania) sono i temi comuni ai saggi raccolti in questo volume. Da queste ricerche emerge un quadro complesso dove l'archeologia, pur dichiarando di perseguire altri scopi, è parte di ambiziosi programmi di risanamento e ridisegno dei centri storici.
Dall'Ottocento, nel clima degli studi eruditi locali e del recupero delle memorie patrie, e più tardi negli anni del Bimillenario Augusteo (1937-38) dove l'"uso pubblico della storia", com'è noto, mutò l'archeologia in urbanistica, la formazione di questi recinti della memoria impose - facendolo sopravanzare nel panorama della città moderna - l'ordito di topografie e viabilità antiche, perlopiù estinte. Per l'intrinseca natura dei ritrovamenti, quelle escursioni nel passato produssero profonde e casuali lacerazioni nel tessuto stratificato della città , con effetti di estraniamento degli stessi monumenti che si volevano valorizzare. Monumenti che, per questo rinnovato mandato simbolico, furono oggetto di radicali restauri ricostruttivi.
Sebbene modelli di un'archeologia ormai superata, questi spazi sono divenuti luoghi preziosi. È accaduto non solo per l'indubbio fascino che esercitano ma, più di tutto, per le relazioni che hanno istituito con il paesaggio della città esistente.
Scritti di: Giovanni Castiglioni, Francesco Delizia, Daniela Esposito, Silvia Dandria, Annunziata Maria Oteri, Serena Pesenti
Gian Paolo Treccani è professore ordinario di Restauro architettonico presso la Facoltà di Ingegneria dell'Università degli studi di Brescia e insegna Conservazione edilizia e tecnologia del restauro presso la Scuola di Specializzazione in Restauro dei monumenti del Politecnico di Milano. | Aggiungi al Carrello |
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